elementi del paesaggio urbano_ in cinque idee 03
un assioma,
quasi un dogma, della fotografia di
paesaggio è il sapiente uso della profondità di campo. Gli elementi “a fuoco” e la loro scelta descrivono e
stigmatizzano meglio di mille parole l’apparire dei luoghi. Giocare sul campo
inquadrato è una condizione irrinunciabile. Operare un attento taglio è una
scelta essenziale e sapiente ma sfocare,
artatamente la scena , è essenziale
nella costruzione dell’ immagine di paesaggio; o almeno così dicono gli esperti
( http://www.youtube.com/watch?v=gtbcxElUWiM)
cotanta perizia
a poco vale nella fotografia di una scena urbana dato che, in essa, non vi è
profondità di campo che valga e
significhi qualcosa. La natura stessa del luogo contraddice ogni priorità o
gerarchia tra parti ed elementi e, quando ciò non accade solitamente significa
che ci stiamo arrivando al centro o, raggiungendo i bordi, della città. Il
punto di forza del susseguirsi di parti degli aggregati urbani è il loro
indefinibile limite ( P. Zanini, Significati del confine. I limiti naturali,
storici, mentali, Mondadori , 1977) viene dunque spontaneo chiedersi dove arrivi e poi finisca lo sguardo stra-vagante nella città.
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