venerdì 26 luglio 2013

dove finisce la città?


L’osservare, per comprendere, i caratteri di un luogo porta con se la delimitazione del campo entro il quale si sviluppa tale azione. All’apparire, che si estende sino all’orizzonte, si contrappone il dettaglio, sinché percettibile, che ne definisce i confini. Siamo dunque di fronte ad un contrasto tra apparenza  ed essenza, tra continuo e discreto e, tra finito e infinito. Dunque, solo concentrando il pensiero e socchiudendo gli occhi, i segni salienti del luogo osservato entrano nella giusta visuale sfuocando, così, ogni antinomia.


Il limite intrinseco,  ed il punto di forza, dei luoghi con caratteri urbani sta quindi nel loro essere delimitati. In passato le mura, ed oggi le reti, ne definiscono confini e barriere e a nulla conviene indagarne il termine in quanto per quanto mi possa spostare questo viene con me. La città è quindi infinità o finisce dove arriva lo sguardo?

Nessun commento:

Posta un commento