Per associazione iconica, l‘intabarrato
ciclista di ieri, mi solletica una riflessione per oggi. In Olanda, che a detta
di molti è un paese civile, ed in cui l’uso della biciletta è storia (http://www.verzetsmuseum.org/binaries/museum/topstukken/fiets_1024.jpg)
e presente (cfr. la foto. Amsterdam, 25 giugno 2013)
le uniche bici sui marciapiedi
sono quelle appoggiate ai muri o legate ai pali. Nelle città italiane, complice
una politica, come
sempre in Italia, buonista e ruffiana che ha confuso e sfumato il concetto di percorsi “ciclo-pedonali”, discinte giovanette, vecchie signore, bambini e sottili intellettuali, oramai li vedi sfrecciare sui marciapiedi in sella
al proprio biciclo. Proprio ieri, mentre
una moto di grossa cilindrata mi passava di fianco sul marciapidi, in
fondo è anch’essa un velocipede, un amico mi raccontava che a
Bologna bici e motorette scorrazzano garrule anche sotto i portici, incuranti di passanti e
pedoni, producendo così politraumatizzati che vanno ad animare le sale d’attesa
dell’Istituto Rizzoli; e il codice della strada cosa dice? qualcuno lo sa? boh? personalmente credo opportuna un'authority.
Nessun commento:
Posta un commento