La descrizione dei caratteri
urbani richiede, ai diversi attori che ad
essa si accingono, la definizione di nuove categorie utili a consolidare
una codifica condivisa delle soglie di intelligibilità dei tipi grafici, e oggi degli artefatti info-grafici, mediante i quali tale processo si
esplicita; considerando inoltre che, indipendentemente
dal mezzo attraverso il quale tale descrizione prende forma, si assiste ad
una progressiva e ormai irreversibile migrazione da un pensiero analogico verso
procedimenti seriali e sequenziali di identificazione dei fattori determinanti le letture
così condotte (in tal senso interessante
sarebbe indagare il fenomeno di ridondanza iconica). Appare dunque con maggior evidenza proficuo
interrogarsi se ed in quale misura il disegno, inteso ancora come sistema
semantico naturalmente intellegibile (si pensi ad U.Eco per cui la linea che in un disegno
contorna e delimita una mano così raffigurata sia l’unica proprietà che una
mano, in realtà, non possiede. Cfr. Trattato di semiotica generale,
1985), sia ancora idoneo a prefigurare le intenzioni in un
rapporto biunivoco con gli esiti che conseguono a tali figurazioni. L’attenzione di un attento esegeta di figurazioni
dell’urbanità sarà quindi orientata ad
indagare quali tra le molteplici e differenti forme di rappresentazione
dell’architettura e degli spazi ad essa contermini che compongono l’aggregato
urbano, quale che ne sia il mezzo con cui
si originano e si manifestano tali rappresentazioni, possano giungere a
soddisfare i requisiti minimi di informazione necessari ad una efficace
comprensione dalla natura e dei caratteri del luogo che in se intendono
rappresentare.
Possa questo blog divenire
occasione di discussione e confronto sul tema di una efficace processo di descrizione
del luogo urbano, offrendo ed integrando ipotesi capaci di trascendere i
dogmatismi disciplinari e di ricomprendere le molteplicità di stimoli che in esso
hanno luogo e coesistono o collidono.
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