La foto di ieri (pubblicità di un profumo), scattata
in un gelido mattino di gennaio alla fermata dell’autobus, presenta una delle improbabili visioni che la città ci sa offrire. Certo è che uno specchio
non può riflettere un’immagine ruotata. Viene dunque da chiedersi se l’occhio
all’“egizia” della modella voglia evocare: lo "strabismo di venere", lo "sguardo
magnetico" o un’audrey hepburn rediviva? Sicuramente tra le tante parole che
compongono “la città” in questo caso almeno tre saltano all’occhio: esse sono:
anaglifo, diplopia e prospettive falsate.
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