osservando i segni che vedi per
strada, scoprirai che ciascuno di essi ha una sua bellezza. Non vi è un progetto
voluto, ma il caso li fa risaltare e a te osservatore oculato che li sai
apprezzare, la città disvela un arcano disegno.
Un aspetto
fondamentale della città di oggi è il
suo giustapporre geometrie, pressoché, casualmente contraddicendo, nei fatti, l’idea
di un “disegno urbano” inteso come programma di forme e colori tra loro in una
qualche maniera ordinati. Ogni cosa, ed
anche il più piccolo segno non sfugge alla regola, si ritaglia uno spazio nel
frastuono d’insieme. Sta a noi, cambiare punto di vista, magari abbassarci, oppure
socchiudere gli occhi per coglierne i tratti e provarne, se accade, piacere. L’abitudine invece ci porta a cercare una
preordinazione. Per educazione riteniamo che i luoghi debbano avere un assetto preciso.
In ossequio ad un banale senso del bello siamo portati ad ammirare gli aspetti più
diffusi e ordinari, mentre la città è per propria natura un ordito su cui si
dipana una sottile trama fatta di segni, forme e colori che sfuggono ad ogni governo. Saperli vedere ed
apprezzarne l’apparente anarchia, rendono la nostra giornata più lieta e il
nostro spostarci in città, una gita.
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