L’attento osservatore di luoghi ed
urbani aggregati, avrà ben presto compreso che assai difficile è aver visione
simultanea e compiuta del soggetto osservato e dei suoi dettagli. Ciò accade
per ben tre fattori tra loro concomitanti ed interagenti. Il primo interessa
il campo visivo che, a differenza di
quanto si è portati a pensare, è assai limitato e solo per effetto di meccanismi
visuali e processi ricognitivi si amplia ed estende offrendo un adeguata
visione di quanto ci attornia. Il secondo è conseguenza del disposto urbano, in
cui gli edifici si assommano o affastellano in modo contiguo e spesso indistinto.
Il terzo motivo, ed è il principale, consegue al fatto che la scena urbana è, di norma e per propria natura, priva di
caratteri così distintivi da risultare emblematici e unici. Portando ad estrema
sintesi questo assunto, su cui certamente
tornerò con altre (dovute) considerazioni, potremmo anche dire che di una
città avremo soltanto visioni parziali e la sua “fisiognomica” (urban physiognomy*,
is my neologism © thanks citations, the author: claudio umberto comi_polimi),
consegue ad una sincretica sintesi di porzioni vedute ma, altrimenti cognite,
così come ,ci appare la gente.
* http://www.urbandictionary.com/define.php?term=physiognomy
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