venerdì 2 agosto 2013

quando gli architetti ci mettevano la faccia.



Complice la canicola e con ciò la ricerca dell’ombra, una fortuita visione ha richiamato,  in me,  un’idea che aleggia spesso nella mia testa : al posto o a fianco della targhetta che ormai per legge (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/12/17/012G0241/sg )  indica l’amministratore del condominio, non potrebbe trovar posto una piccola targa od un incisione con il nome del progettista e la data di edificazione di qualsiasi edificio della città ?  È un’idea semplice, di basso costo, già in linea con l’eterna chimera  de il fascicolo di fabbricato, ( cfr. https://www.politesi.polimi.it/handle/10589/72725?mode=full ) & ( http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/giornale/giornale/tutte+le+notizie+new/urbanistica+edilizia+privata/regolamento_edilizio_nuove_norme ) che legherà  imperituramente l’architetto alla sua creatura. 



Grazie dunque all’architetto Alessandro Minali che, ante litteram e senza risparmio di se, ha voluto indelebilmente griffare una delle sue creazioni: la casa di via Longhi 9 in  Milano del 1934 (http://www.panoramio.com/photo/63131971 ) o a Leon Battista Alberti che, più avanti di tutti, già nel  quattrocento   si dice avesse commissionato al Pisanello una traghetta che lo raffigurasse (http://it.wikipedia.org/wiki/File:CdM,_pisanello,_ritratto_di_leon_battista_alberti.JPG ), perché non si sa mai.



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