giovedì 29 agosto 2013

otium et negotium


rileggere i Dialoghi di Seneca “non ha prezzo”, specialmente quando “l’estate sta finendo (Righeira,1987), “all’ombra dell’ultimo sole” (F. De Andrè, il pescator, 45 giri del 1967) e, la prospettiva del rientro in città approssima l’orizzonte alla linea di asfalto che “andava a Rogoredo” (E.Jannacci, ibdem, 1964) Stringendosi il campo, anche quello visivo, l’attenzione mette a fuoco le piccole cose che si lasciano, come ad esempio una lucertola che si crogiola al sole incurante di un moscone, così mi piace pensarlo, che le contende il posto. Come il rettile, consapevole degli officia (impegni pubblici), che mi attendono, vado enumerandomeli pensando al contempo come obliterarli al meglio o almeno con con sufficiente dignità. Spero che quest’anno la sorte mi arrida benigna affidandomi, complice il fato, una leva motivata e solerte. Altro non fosse che l’esercizio del magistero, seneca docet, trova ragione d’essere nel discepolo, ed è solo in esso che può riverberare il lume sapienziale. Da sempre tiepido verso gli esiti dell’ordalia, attendo solo di misurare l’integrità di chi decide nel valutare in ogni dove, sperando che prevalgano i fatti e non i patti. Da ultimo mi riprometto di alimentare decorosamente e degnamente questo blog a cui vado affezionandomi. Siccome penso che la sindrome del soliloquio solipsistico possa essere annoverata, ormai, tra le patologie professionali di chi per lavoro insegna, e perciò l’esternazione è per tale malanno sollievo e cura. Anche perché chi ogni giorno ammaestra si trova di fronte platee sensibili ed attente solo alle vibranti sollecitazioni iphoniche et consimili, sarà così che, dal blog ai twetts, passando per hangouts ricchi di emoji, il salto nel buio nella didattica telematica, sarà un leap.

near,  pòder della luserta
lucertolina mia, che anche tu al pari delle formiche nel tuo piccolo ti incazzi, (te lo si legge negli occhi, anche se non lo dai a vedere) sappi che …. e fu il calore di un momento, poi via di nuovo verso il vento, davanti agli occhi solo il sole…  e la memoria è già dolore.   ops, dimenticavo ! 

 Almeno però non si perda
il senso degli ultimi stenti,
alle mosche rimane la merda,
il cielo appartiene ai potenti. 


c.lolli, in morte della mosca

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