Visualizzazione post con etichetta prada headquarters in largo isarco. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta prada headquarters in largo isarco. Mostra tutti i post

martedì 3 marzo 2015

cartolina dal passato prossimo




antefatto:   era il mese di febbraio di un paio di anni fa e il blog postava questa periferia “alla basilico”.  girovagando con fini accademici la zona non si poteva ancora prevedere che di li a poco sarebbe diventata polo d’attrazione per “fashion addicted”; al più ci si poteva auspicare che  una politica urbana responsabile la bonificasse dello scempio di rottami ivi discaricati e della prostituzione di giovani maschietti di cui andavano tronfi giornali  e tv. invece come per una  arcana magia, rimasti i viados ormai quasi rottami, la zona ha cominciato a rifiorire, magari in modo discreto, ridisegnando appena lo skyline ma  introducendo due polarità che ti costringono a pensare : - da un lato Prada e dall’altro il Consolato della Repubblica Popolare di Cina; ma?

lunedì 2 marzo 2015

pendolo di charpy a scalo romana




in difetto di un accurato e argomentato studio sulla “resilienza” delle aree limitrofe allo scalo della porta romana di Milano, da un paio d'anni ci si accingeva ad operare con metodologia empirica (ad ogni buon contorispettosa dei tempi della scienza) per indagare se ed in quale misura tali luoghi avessero una vocazione al cambiamento. In realtà nel divenire di pochi mesi il cambiamento è intervenuto ridisegnando il profilo di questa periferia per così dire un po’ vintage. Enclave dismessa dall’industria prima e dall’artigianato minuto poi, è stata riscoperta come “epicentro” di una prestigiosa griffe della moda che, fatta propria la lezione del “brutto che piace”, cerca in vista di expo un dialogo con binari dismessi in cui giocano zingarelli laceri e scalzi usi ad orinare sulle macchine li parcheggiate.  morale della storia: “il paesaggio è solo di chi lo sa pre-vedere”.